Quaresima in musica
Requiem in do minore – Antonio Salieri
Requiem in re minore K 626 – Wolfgang Amadeus Mozart
Requiem in do minore
Antonio Salieri
(1750-1825)
Orchestra: Associazione Culturale Messa in Musica
Organo: Luciano d’Orazio
Cori: Jacopo da Bologna, San Gregorio Magno Ferrara, Coro lirico città di Faenza
Soprano: Ginevra Schiassi
Mezzo soprano: Loretta Liberato
Tenore: Haruo Kawakami
Basso: Kwangsik Park
Direttore: Antonio Ammaccapane
Requiem in re minore K 626
Wolfgang Amadeus Mozart
(1756-1791)
Orchestra: Associazione Culturale Messa in Musica
Organo: Luciano d’Orazio
Cori: Jacopo da Bologna, San Gregorio Magno Ferrara, Coro lirico città di Faenza, Ada Contavalli Molinella
Soprano: Ginevra Schiassi
Mezzo soprano: Loretta Liberato
Tenore: Haruo Kawakami
Basso: Kwangsik Park
Direttore: Emanuele Ammaccapane
I destini musicali dei due compositori si sono più volte incrociati. L’uno, Salieri, esprime la tradizione italiana e nel suo Requiem mette in risalto i caratteri espressivi e drammatici della composizione, seguendo le orme della riforma di Gluck.
L’altro, Mozart, esprime lo stile austro-tedesco, sempre geniale e caratterizzato dall’impianto sonatistico, l’ampiezza di formato, la ricchezza dell’accompagnamento ai soli e la scrittura riservata all’orchestra.
Oscurata dalla fama di Mozart, l’opera del compositore Salieri ha comunque esercitato una certa influenza sui compositori dell’epoca e quelli successivi. Due composizioni che si esaltano in un ascolto abbinato, che permette di coglierne differenze e affinità.
Antonio Salieri, Maestro di cappella e compositore ufficiale alla Corte imperiale asburgica, godette in vita di grande fama. Nel 1778 fu un suo melodramma riconosciuto in tutta Europa a inaugurare il Teatro alla Scala di Milano.
Concepì il Requiem in do minore per le sue stesse esequie. Opera impregnata di una religiosità solenne, ma serena, si presenta ricca di idee musicali e passaggi carichi di pathos, in una successione di quadri sonori che passano attraverso gli austeri drappeggi corali dell’Introitus iniziale o la temperie pre-romantica del Dies irae, il piglio eroico del Tuba mirum o l’aurea pastorale del Recordare.
Il Requiem verrà eseguito per coro, soli, orchestra e basso continuo.
Wolfgang A. Mozart interpreta il confronto dell’uomo con la sua più grande paura: la Morte.
Il Requiem, commissionato e scritto nel 1791, in un momento difficile per il salisburghese stremato dalle fatiche e dalla tanto desiderata e sofferta notorietà (nello stesso periodo scriverà infatti Il Flauto Magico), non sarà mai terminato a causa dell’inaspettata morte dello stesso autore.
Alcuni dei suoi allievi più intimi, fra i quali spicca la figura di Franz Xaver Süssmayr, concluderanno la composizione.
Mozart aveva indicato il motivo melodico dell’accompagnamento, ove questo non fosse deducibile dalle altre parti, come per Kyrie, Sequentia e Offertorium (con il Lacrimosa che si ferma dopo le prime otto battute sulle parole “homo reus”). È presente un profondo senso di angoscia, come se il compositore avesse paura della morte e del giudizio, conferendo all’opera un colore particolare, scuro e patetico. Nell’Introitus e nelle fughe l’atmosfera che si crea è spettrale e desolata.
Informazioni
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Data:giovedì 23 Marzo 2023
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Orario:20:30
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Luogo:Basilica S.S. Bartolomeo e Gaetano
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Indirizzo:Basilica Collegiata dei Santi Bartolomeo e Gaetano, Strada Maggiore, Bologna, BO, Italia
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Rassegna:
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